lunedì 23 febbraio 2009

Un sussulto di dignità

La campagna per le prossime amministrative è già partita in pompa magna. Proclami e programmi, come è giusto che sia. L’augurio è che i toni siano corretti e ci si confronti sulle idee per il bene dei nostri paesi.
Un tema su cui mi piacerebbe che ci fosse chiarezza è il TAV. Ritengo che per i paesi della nostra valle sia essenziale avere una posizione chiara e coerente. È finito il tempo del “No, ma...”, “E’ un’opera inutile e costosa, ma dobbiamo proporre qualcosa…”. La valle muore, le nostre fabbriche chiudono e non sarà certo la realizzazione di quest’opera a portare sviluppo qui da noi. E penso neanche all’Italia, dal momento che anche la Corte dei Conti si è espressa sui debiti che ci lasceranno le grandi opere! Cambiando i nomi e infiocchettando i progetti, la devastazione della valle non cambia.
Fatte queste premesse ritengo che si possa legittimamente essere Sì TAV, e pensare che l’opera sia necessaria e positiva.
L’unica cosa che chiedo e pretendo è la coerenza! Chiedo alle liste che si presenteranno alla prossime amministrative un sussulto di dignità!! E che si presentino agli elettori con una posizione limpida e alla luce del sole sul TAV. Bisogna essere chiari per rispetto dell’intelligenza delle persone che voteranno: la nostra lista, se chiamata ad amministrare, sul TAV avrà questa posizione! Quando sarà il momento il nostro Comune dirà Sì, o dirà No. Basta posizioni ambigue e ondivaghe, la gente della valle ha diritto a coerenza da parte dei suoi politici. Chiedo per questa campagna elettorale un sussulto di dignità!!!

1 commento:

  1. Si...sicuramente....ma la dignità è umana, di ogni singola persona intendo, nel momento in cui le singolarità si annullano in una entità che le ragguppa allora è più facile nascondersi dietro un fine collettivo. .....Io la penso così però il gruppo ha deciso il partito deve....
    Ho raggiunto la convinzione che quelli che finora ci hanno rappresentato e che hanno sempre deciso per noi, non siano più degni di rappresentarci, troppe volte le necessità del partito o della fazione sono state prioritarie rispetto ai bisogni e alle necessità di chi dovevano rappresentare.

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